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Articoli di Paolo Pojano

RABOUCER lancia DRINK TAPE, la nuova signature che veleggia tra cocktail e buona musica.

  • 16 febbraio 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Drink Tape è il nuovo album di vinile che contiene i signature cocktail per l’inizio della stagione 2022 di Raboucer. Non si limita a proporre idee e buoni drink ma ha l’ambizione di veicolare un messaggio che racconti la sua personalità, attraverso due pilastri portanti del locale: cocktail e buona musica. Una playlist di sette pezzi musicali (raggiungibile tramite QR code e disponibile su Spotify), ognuno dei quali è abbinato ad un cocktail. Parla e racconta di temi diversi, è un invito ad uscire dall’anonimato e dall’ipocrisia, ad una maggiore riflessione e profondità visto il pesante periodo storico che ci accompagna da ormai quasi due anni. Non si rivolge solamente a clienti ed appassionati del buon bere ma anche ai colleghi di altri locali che possono essere anch’essi importanti comunicatori. Ovviamente, oltre all’interiorità, propone un momento di piacere che unisce drink e buona musica.

Il fil rouge dei cocktail è il richiamo ad una zona geografica, attingendo a pieni mani ai suoi ingredienti e lavorandoli con tecnica e lunghe preparazioni. Sono stati prevalentemente pensati e creati per essere degustati con calma, soprattutto per il dopocena. Da segnalare sicuramente “Goodbye Bluesky” (BlueCoat Gin, Limone, Lavanda, Oolong Te al latte, Milk washing) abbinato a “The Wall” dei Pink Floyd, “Con il Nastro Rosa” (Florio Marsala Zacapa 23, Gum, Liquirizia, Cappero) abbinato a “Una giornata uggiosa” di Lucio Battisti e “Noi, Loro, gli Altri” (Don Julio blanco, Casamigos Mezcal, lattofermantazione di ananas, fava tonka, fumo di quercia) abbinato allo skit “Noi, Loro, gli Altri” di Marracash e Fabri Fibra.

Idee, capacità, spirito di iniziativa, coraggio, Raboucer è il progetto di due giovani barman che hanno coltivato e realizzato il loro sogno. Andrea Pirola e Simone Di Gioia hanno aperto le porte di questo cocktail bar nel 2019, rilevando una storica attività degli anni ’00, il Bar Cuore. Hanno scelto di capovolgere e leggere al contrario la vecchia insegna, ribaltando e innovando il concept che caratterizzava queste mura, da qui è nato il nome Rab-ou-cer.

Qualità nel drink e nel servizio, un principio estremamente semplice nell’apparenza ma che nasconde professionalità ed esperienza. Raboucer è come se fosse un angolo della propria casa: ampi divani, comode sedute, piccole lampade, neon colorati, tanti oggetti diversi inframezzati da un biliardino e da un pianoforte, entrambi protagonisti di serate dedicate a tornei o concerti live jazz nel corso dell’anno. Al lato opposto del bancone vi è poi un’apertura a muro che è la postazione del deejay, spesso attore principale del weekend. E’ un luogo di incontro prevalentemente frequentato dai 20 ai 35 anni, molti abitudinari che hanno voglia di scambiare quattro chiacchiere o passare tutta la serata tra amici, è esattamente quello che inseguivano Andrea e Simone con il loro approccio ai clienti, quel valore umano “intangibile” che fa tutta la differenza del mondo.

Entrambi sono grandi appassionati dei super classici del mondo cocktail ma non disdegnano affatto sperimentazioni e provocazioni.  L’amicizia nata e coltivata dietro al bancone tra Andrea e Simone li ha portati piano piano a condividere l’idea di aprire un cocktail bar, un luogo che accogliesse amici e clienti come se fosse la loro casa.


Andrea Pirola ha mosso i primi passi in un bar caffetteria di un suo amico nella sua città natale, Bergamo. Poco dopo nel 2012 ha iniziato il suo percorso professionale nel mondo della mixology grazie ad alcuni corsi con la Planet One, spinto da quella passione nata già a 18 anni durante le serate in discoteca, trascorse al bancone ad osservare la preparazione dei drink. Prima grande vera esperienza dal 2013 al 2016 al Dry con Guglielmo Miriello che lo ha guidato e cresciuto soprattutto nella cura del cliente. Breve parentesi per l’apertura di un locale di un amico nella bergamasca prima di approdare al 1930 nel 2017 con Marco Russo. Altra fantastica opportunità professionale per approfondire preparazioni, miscelazione ed equilibrio dei drink. Un approccio di assoluto livello ma una concezione agli antipodi rispetto al Dry, da una parte focus estremo sul servizio, dall’altro sul drink, un mix perfetto per avere visione completa.

Simone Di Gioia di origini calabresi, è arrivato a Milano nel 2015 e con tanta buona volontà ha imparato questo mestiere da autodidatta, crescendo e migliorando grazie alle intense e numerose esperienze lavorative. Ha cominciato al The Botanical Club di via Melzo per poi passare al Dry di via Vittorio Veneto e a seguire Iter, 1930 e Doping Club. Una crescita costante che gli ha permesso di affinare la sua tecnica e di aprirsi a nuove opportunità tra cui alcune Guest Internazionali, prima di dare sfogo al suo grande sogno di avere un proprio locale.


RABOUCER
Via Gian Giacomo Mora, 3 @ Milano
Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 2
Instagram: @raboucer_milano
+39 347 7924467 – amministrazione.mora36@gmail.com

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
PJ – Food, Entertainment & Communication
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“Mangio Tutto Tranne”, il nuovo programma di Giovanni Angelucci su Gambero Rosso Channel.

  • 7 febbraio 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Parte il nuovo programma di Giovanni Angelucci, “Mangio Tutto Tranne”. Sarà in onda da Martedì 8 Febbraio alle ore 21:00 su Gambero Rosso Channel (canale 133 e 415 piattaforma Sky). Con cadenza settimanale, ogni puntata avrà una durata di 30 minuti circa e racconterà le peculiarità, le abitudini alimentari e le tradizioni sconosciute di un paese del mondo, attraverso la tavola e l’enogastronomia. Si mangerà letteralmente il Mondo e si comincerà dalla Moldova. Una sola puntata non sarà sufficiente per raccontare un’intera nazione o un territorio e ognuna verrà declinata in base a zona o tematiche differenti.

Questo programma è il frutto di un progetto che Giovanni coltivava ed inseguiva da anni, voleva valorizzare ancor di più il suo ruolo da privilegiato con cui ha la possibilità di scoprire la meraviglia di paesi lontani, e ha scelto un linguaggio originale, autentico per raccontarli, ha scelto il cibo. E’ un modo per onorare la cultura edibile e non solo di chi abita quei luoghi, per conoscere le genti che lo hanno accolto nella loro comunità, senza presunzione e stupidi sensazionalismi, mangiando nelle loro case anche ingredienti e materie prime che a noi possono sembrare inconcepibili ma che in realtà lì rappresentano tradizione e quotidianità: il Pesce palla “fugu” in Giappone, il Balut (uovo di anatra fecondato quasi completamente formato) nelle Filippine, il Cuore di Orso in Svezia, le Hormigas Culonas (formiche dal grande e succulento sedere) in Colombia, i Fruit Bats (grandi pipistrelli che si cibano di sola frutta) in Mauritius, l’Hamburger di Cammello in Qatar o l’Armadillo in Costa Rica.

Il giornalista Michael Pollan nel suo “Il dilemma dell’onnivoro” scriveva “noi siamo quel che mangiamo”, e Giovanni aggiunge che noi siamo anche il risultato delle migliaia di culture sparse per il mondo in cui possiamo riconoscerci nella quotidianità, attraverso un confronto di usi e costumi a volte indecifrabili che arricchiscono la nostra esistenza. Ma alla base di ogni viaggio c’è anche e soprattutto l’olfatto, non solo il gusto, il fissare nella propria memoria gli odori di dove ci si trova.

Sono tante le esperienze incredibili ed ancestrali che ha vissuto nonostante sia ancora giovane, il tornare agli albori umani cibandosi dell’anima della natura come l’incontro con gli aborigeni australiani che raccontavano tra un wìtchetty grub e l’altro (vermoni, alimento tipico), quanto tutto lì ruoti attorno alla vita animale. Una parte di questi meravigliosi momenti di vita verranno raccontati attraverso le telecamere e le riprese in onda su Gambero Rosso Channel da martedì 8 Febbraio.

Gambero Rosso Channel accoglie già talent come Giorgione, Igles Corelli, Max Mariola e Fabrizio Nonis e rappresenta uno delle piattaforme di riferimento dell’enogastronomia italiana

Foto: qui

Giovanni Angelucci @gio_angelucci
giovanniangelucci.com

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
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paolo@pjfood.it

Giovanni Angelucci. Giornalista trentacinquenne abruzzese, ha studiato all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che lo ha portato a ciò che è oggi, un gastronomo. Il Piemonte diviene la sua seconda casa, lì ha trascorso 5 anni, dopo i quali inizia a lavorare a tempo pieno come giornalista free lance (iscritto all’Odg Abruzzo). Oggi vive a Milano, o meglio qui fa base, collabora con le guide di ristoranti e vini (è sommelier AIS), e scrive di enogastronomia per alcune delle riviste più autorevoli del settore tra cui La Stampa, Repubblica, Gazza Golosa della Gazzetta dello Sport, Reporter Gourmet, Gambero Rosso, Vanity Fair, Cucina Italiana e Vogue del gruppo Condé Nast.

Predilige il reportage enogastronomico ((ha pubblicato anche su National Geographic, Sole24Ore, Fine Dining Lovers, Tgcom24, è stato tra gli speaker del TEDx Pescara) e alla base della sua esistenza c’è il viaggio, indispensabile per una vita felice.

CS Natale 2021: i Panettoni, Menù di Natale e Capodanno

  • 13 dicembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Buongiorno,
ho il piacere di segnalarvi panettoni e i menù delle feste di alcuni dei miei clienti.
Per qualunque necessità resto a vostra disposizione.

Buona giornata

Paolo Pojano

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via Quarto Cagnino, 24 – 20153 Milano
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PR, Communication & Event Manager
Web: pjfood.it
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BEDUSSI: IL PANETTONE

I panettoni per il 2021 saranno ben tre, uno più invitante dell’altro, in cui cambiano gli ingredienti ma il procedimento rimane lo stesso, tra tecnica ed esperienza: classico a due impasti, serale e mattutino, con lievito naturale a tre rinfreschi. Si parte la mattina presto e si impasta la sera verso le ore 18, una volta che triplicato (in 14 ore circa) si rinfresca con farina, zucchero, tuorli, miele e pasta d’arancio, canditi home made (5 giorni con sciroppi di zucchero) e uvetta. Quando l’impasto è terminato, i panettoni vengono posizionati nello stampo e cuociono per 8 ore, in seguito infornati per 50 minuti a 160 gradi.

Nella migliore tradizione bedussiana i panettoni sono creativi e diversi: classico con canditi e uvetta, pere e cioccolato, albicocche semicandite. I panettoni preparati con amore dal giovane Francesco Bedussi si distinguono per fragranza e per il loro colore giallo intenso dovuto all’importante impiego di uova. Tanta pazienza durante le ore di cottura, profumi inebrianti e morso soffice dall’alta godibilità.

Tra i segreti per raggiungere la ormai consolidata fama ci sono le lunghe lievitazioni, la conoscenza dei prodotti e delle lavorazioni, un lievito selezionato che Bedussi ama e cresce con continuità negli anni, la ricetta perfetta diventata un must in grado di contraddistinguere nettamente i prodotti da lui firmati. Bedussi si è ormai affacciato all’orizzonte italiano con la consapevolezza di essere diventato un punto di riferimento per chi è alla ricerca costante della qualità, e con costanza continua a convincere e stupire

E’ possibile acquistare con spedizioni in tutta Italia tramite la nuova App Bedussi e telefonicamente.

Prezzo: 40 euro con confezione “cubo” – 45 euro con confezione “tamburo”

Cartella Stampa: qui
Foto Panettone: qui 

BEDUSSI
via Crocifissa di Rosa, 113 – 25123 Brescia
bedussi.it / info@bedussi.it
+39 030 393079

LA  COLDANA

PRANZO di NATALE

Cialda croccante di riso e tapioca, alga spirulina e composta all’arancia amara 
Biscottino salato, patè di cuori e fegatini di pollo, cruè di cacao e dolce forte al rabarbaro 
Cestino di chips vegetali, topinambur e pastinaca
Trionfo di carciofo
Culaccia
Plin con ragù all’anatra, fonduta al salva cremasco, sentori di maggiorana
Risotto allo zafferano e sugo d’arrosto
Brasato di manzo in accompagnamento al suo ristretto e polenta morbida di Storo
Panettone e crema al mascarpone aromatizzata all’armagnac

58 euro (bevande escluse)

CENONE di SAN SILVESTRO

Bocconcini  di merluzzo fritto, maionese e petali di zenzero rosa 
Sandwich 2.0: waffle al salmone marinato, coste colorate e maionese ai 3 pepi
Riso al limone e calamari, intingolo di radicchio tardivo e polvere di mandarino
Paccheri alla viareggina con pane aromatico croccante 
Trancetto di sgombro marinato alla ponzu, insalatina di agrumi e indivia belga al miele  
Tiramisu al bicchiere

70 euro (bevande escluse)

LA COLDANA
via privata del Costino – Lodi
Tel: 0371 431742 / info@ristorantelacoldana.it
Chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo

Cartella Stampa: qui

COMI 107

CENONE di SAN SILVESTRO

Benvenuto con Franciacorta e finger food
Crudo di branzino, avocado, ikura, lime 
Carpaccio d’anatra cotto a bassa temperatura, radicchio affumicato, ananas, salsa foie gras 
Passatello, granciporro e cima di rapa
Rana pescatrice, verza, sedano rapa, melograno 
Cotechino d’astice e lenticchie 
Crema bruciata al Grand Marnier, arancio candito e cioccolato
80 euro (bevande e coperto esclusi)

COMI 107
via Borgo Vico, 107 @ Como
FB e IN @comi107
http://www.comi107.com
+39 031 2495982 – infocomi107@gmail.com
Aperto da martedì a sabato 12:30 – 14:30 / 19:30 – 22:30

Cartella Stampa: qui 
SINE by Roberto Di Pinto

O’ PANETTONE al PROFUMO di PASTIERA
La tradizione del classico dolce milanese incontra le radici dello chef Roberto Di Pinto, ovvero del grano cotto e dei fiori d’arancio caratteristici della pastiera. Il panettone viene confezionato nel formato di 800 grammi ed è accompagnato da uno spray alimentare che contiene l’essenza dell’acqua ai fiori d’arancio per esaltare ancora di più il profumo di pastiera.
Prezzo 35 euro

MENU’ della VIGILIA di NATALE

Snack di benvenuto
Pizzetta fritta, friarielli, palamita e basilico
Ostrica marinata agli agrumi e aria di limoncello
Carpaccio di gamberi rossi, foie gras, limone candito e gel di porto rosso
Ravioli di dentice, vongole e finocchio di mare
Mescafrancesca, patate e astice
Rombo, colatura d’alici e scarola
Limone e olio nuovo
Il Mont Blanc visto dal sud
O’ Panettone al profumo di pastiera napoletana
 
€ 130 per persona (bevande escluse)

MENU’ di SAN SILVESTRO
 
Banana, pistacchio e caviale
Tacos di alghe e ricciola marinata
Lollipop di orata e marmellata di limone e zafferano
Pizzetta fritta, friarielli, palamita e basilico
Capasanta affumicata, sedano rapa e kumquat
Tartelletta di farro, Castelmagno, marron glacè e tartufo nero
Plin di faraona, prugne secche, fichi e foie gras
Risotto al latte di mandorla, caviale e caffè di verdure
Cervo, buttermilk, lamponi e cavolo nero
Astice arrostito, miso di pomodoro, provola affumicata e tarallo napoletano
Gelato al fieno e birra nera
Tiè, amuleto napoletano – semifreddo alla pastiera, gel di canditi e crumble di pastafrolla
Cotechino e lenticchie

€ 190 a persona (bevande escluse)
SINE
viale Umbria 126 (angolo C.so XXII Marzo) – 20135 Milano
sinerestaurant.com / info@sinerestaurant.com
+39 0236594613

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APRE “ IMMORALE OSE’ ”, IL NUOVO PROGETTO by LUCA LEONE ZAMPA

  • 15 novembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Audace, sensuale, a tratti anche provocatorio, sono i lineamenti ed i tratti somatici del nuovo progetto di Luca Leone Zampa, Immorale Osè. Apre i suoi battenti sempre nella centralissima area di Porta Venezia, in via Tadino, quasi vicino di casa di Immorale, suo naturale ispiratore.

Nasce dalle esperienze, dalla crescita e dall’evoluzione che Immorale bistrot ha avuto nei suoi 24 mesi di apertura da Settembre 2019 fino ad oggi. Un percorso che, nonostante le tante difficoltà create dalla pandemia e dalle aperture a singhiozzo, ha sempre guardato avanti con determinazione.

Immorale Osè vuole portare sulla tavola una proposta gastronomica più coraggiosa negli abbinamenti, nelle consistenze, nella ricerca degli ingredienti, sempre con un occhio ben attento alla sostenibilità e all’etica dei produttori e fornitori partner. Si pone con una cifra stilistica più elevata rispetto al bistrot, anche nel servizio e negli spazi.

L’ambiente intimo e contemporaneo, teso tra il buongusto borghese vintage e un rigore minimale, neo-razionalista, fa risaltare alcuni pezzi del grande design del XX secolo,e le opere d’arte contemporanea, di giovanti artisti emergenti, tutto scelto e curato da Luca Zampa.

Materie prime stagionali, ça va sans dire, prevalentemente vegetali con due principali menù degustazione: uno di 5 piatti “Vorrei ma la mamma non vuole”, esclusivamente vegetariano, con un’intrigante “risotto al siero di latte affumicato, carota e liquirizia; uno più complesso e spinto, “Mangiatelo Tutto” di 12 piatti dove non mancano carni e pesci, tra i quali spiccano sicuramente il “Raviolo di anguilla, lingua, Parmigiano Reggiano, midollo, aceto Balsamico di Modena stravecchio” e la “Tartare di gamberi rossi, trota, pecora, emulsione di ricci”. Una buona parte dei piatti presenti è ordinabile anche singolarmente alla carta. Umami, armoniosi ed eleganti contrasti arricchiti da una corposa esperienza tattile ed olfattiva, Immorale Osè vuole essere un ristorante che pone al suo centro i tanti volti della sensorialità.

Performance estemporanee che uniscono il cibo e l’ospite, un’interazione sempre giocosa ed irriverente, rigorosamente vietata ai “bacchettoni”. Arte, musica e non solo, non vi sarà un vero e proprio calendario degli interventi ma l’approccio vuole essere quello di un’inattesa sorpresa della serata, una preziosa guarnitura a supporto del gusto.

Prima chef ora ormai anche affermato imprenditore, Luca Leone Zampa, con questo suo nuovo progetto vuole divertirsi e far divertire ancor più i suoi ospiti unendo cibo, buon cibo, arte ed irriverenza. In questa avventura sarà affiancato dal kitchen manager Luca Meladossi, (Al Mercato e Nebbia tra le precedenti esperienze) e dalla sommelier Elisa Maccioni, ex Cantine Isola, affiancata da Edoardo Peano, in sala. Cristina Aromando, invece porterà avanti Immorale bistrot di via Lecco.

La carta dei vini è stata ulteriormente ampliata ed ha anch’essa seguito un percorso di crescita, grazie ad un costante lavoro di ricerca e selezione, ora ha ormai superato abbondantemente le cinquecento etichette, tutte rigorosamente naturali.

Cartella Stampa: qui

Immorale Osè
via Tadino 43 @ Milano
dal martedì alla domenica 19:00 – 24:00
+39 0252518831

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
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Esce in libreria “Guida al Sake” by Lorenzo Ferraboschi e nel frattempo Sake Company va oltre confine.

  • 4 novembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Il Sake continua a suscitare sempre maggiore interesse e ad allargare il proprio mercato nel territorio italiano e non solo, sono ormai tantissimi i suoi cultori ed appassionati. Una delle figure di riferimento per questa bevanda alcolica ed il Giappone è sicuramente Lorenzo Ferraboschiche dopo diversi anni ha finalmente deciso di pubblicare la “Guida al Sake”, grazie al sostegno e al supporto di Trenta Editore. Nel frattempo con la sua Sake Company ed insieme alla moglie Maiko Takashima, è riuscito a varcare i confini italiani grazie ad un progetto di franchising ambizioso e molto intelligente (sakecompany.eu). In pochissimo tempo sono arrivati in Spagna, Germania, Regno Unito, Svizzera e Lussemburgo, dando la possibilità ai distributori locali di accedere al loro ricco network di 200 produttori giapponesi di sake e di sfruttarlo a pieno per ampliare la propria gamma. In questo modo chi fa parte del franchise ha anche l’enorme vantaggio di ammortizzare in modo significativo le spese di trasporto ed importazione. La collaborazione inoltre prevede una possibile consulenza sulle referenze da inserire in base a tipologie ed esigenze, infatti per ogni etichetta di ogni produttore vi è ovviamente anche già disponibile tutto il materiale di supporto con schede tecniche tradotte ed immagini. Questo processo di crescita e di sviluppo è dovuto anche grazie alla Sake Sommelier Association che ha riconosciuto Sake Company come provider ufficiale per il mercato europeo.

La parola “sake” è ormai conosciuta in tutto il mondo e non solo dai cultori del Giappone. Ma chi sa veramente che cos’è il sake? Come nasce e come si produce?
Questo libro rappresenta un punto di partenza per tutti coloro che vogliono saperne di più su questa particolare bevanda, ma non sanno da dove cominciare. Una sorta di viaggio attraverso la sua storia, il suo ruolo culturale in Giappone e nel mondo, e la sua produzione. Terminata la lettura avrete tra le mani un passe-partout per il mondo del sake, uno spiraglio dietro la bottiglia che racchiude la comprensione di tutto il lavoro che c’è dietro la bevanda giapponese più famosa al mondo.

Titolo: Guida al sake
Autore: Lorenzo Ferraboschi
Pagine: 128
Prezzo di copertina: 16,00 euro
Il libro è in vendita in libreria, su sakecompany.com e sui principali siti di vendita online.
Per informazioni e materiale per la stampa scrivere a: redazione@trentaeditore.it
ALCUNI CONSIGLI DI ABBINAMENTI
Carne: la carne si sposa perfettamente con un honjo-zo dal carattere ricco, ma anche dei junmai o dei sake invecchiati, meglio se serviti a temperatura ambiente. Perfetti come accompagnamento alla carne grigliata, ma anche a salumi e insaccati, perché vanno ad accentuare il sapore forte e intenso della stagionatura. Per le carni bianche si consigliano honjo-zo e futsu-shu dal sapore fresco, ma anche i junmai ginjo.Pesce: che sia servito come ingrediente principale o come ingrediente per un sugo, il consiglio è quello di abbinarlo a un calice di junmai ginjo o junmai daiginjo, soprattutto per i pesci bianchi. Per pesci con maggiore contenuto di grasso, o cucinati con ricette più speziate, potete provare invece un junmai, dal gusto leggermente più deciso.Formaggi: per formaggi freschi e morbidi, abbiniamo un junmai, un honjo-zo, oppure un junmai ginjo dal gusto più ricco, piuttosto che un sake leggermente invecchiato. Per i formaggi stagionati o erborinati, si può provare un sake dall’invecchiamento più lungo, dove le note di umami primeggiano e c’è una componente lattica importante.

L’AUTORE
Lorenzo Ferraboschi – classe 1977, laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, nel 2000 vince una gara per andare a disegnare showroom in Giappone. Lì lavora prima come Interior Designer e poi come Industrial Designer. Durante gli anni in Giappone scopre il sake, torna in Italia con sua moglie Maiko e decide di diventare Sake Sommelier. Nel 2015 fonda Sake Company, con l’obiettivo di portare sake di qualità in Italia. Sempre quell’anno comincia a collaborare con la SSA (Sake Sommelier Association), con la quale si impegna nell’organizzazione di corsi formativi sul tema del sake. Oggi è il referente italiano della SSA e si occupa a tutto tondo della promozione della cultura enogastronomica giapponese nel nostro paese. Guida al sake è il suo primo libro.

TRENTA EDITORE nasce nel 2004 con uno scopo ben preciso: diffondere la cultura del cibo con emozione e passione, attraverso una proposta editoriale innovativa e creativa; non a caso il primo libro edito, Gli Chef del Vino, raccontava per la prima volta l’ingresso dell’alta ristorazione nelle aziende vinicole italiane Da allora il catalogo della casa editrice si è ampliato di collana in collana fino a diventare un vero e proprio hub di cultura del cibo in ogni sua forma. Fondatore e amministratore è BARBARA CARBONE, giornalista professionista e autrice di molti libri di cucina. Orgogliosa delle sue origini napoletane, è da sempre una grande appassionata di cucina e di vini da ogni parte del mondo perché “la buona tavola fa incontrare persone, suscita emozioni e stimola nuove idee.”

Cartella Stampa Sake Company: qui

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Domenica 31 Ottobre apre “Sparpagliato”, la Chirasheria di Quartiere firmata dai ragazzi di Armonico

  • 30 ottobre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Veloce, immediato, un buon pasto fast di ispirazione giapponese, non impegnativo, che mantenesse alti standard di qualità, una nuova risposta alle evoluzioni ed ai trend di mercato che hanno voluto dare i quattro ragazzi fondatori di Armonico (Daniel Fompowou, Francesco Riganelli, Gian Marco Virgini e Teo Re Fraschini) a pochi mesi di distanza dall’apertura del primo progetto.

Il nome “Sparpagliato” nasce dalla traduzione letterale di chirashi, ovvero sushi sparpagliato. E’ un progetto differente con un brand ancora una volta italiano che vuole parlare ad un pubblico diverso, più giovane, con un tone of voice più irriverente, ironico e urban, lo si nota già dal packaging molto colorato e un po’ fumettoso ma sempre curato nei dettagli. Una chirasheria di quartiere da tutti i giorni, gli ordini partono dalla piattaforma online realizzata su Sparpagliato.com; il primo punto delivery servirà il quartiere “Isola” (Milano) con rider interni dedicati, consegna “fast” nel giro di 15 minuti di bicicletta. Più semplice nella proposta ma non meno bramoso, è un concept che ambisce e si presta più facilmente alla replicabilità, ha l’obiettivo non troppo velato di aprire diversi punti, non solo “ghost” ma anche take away, in altri quartieri della città.

Si parte inizialmente con 11 differenti versioni di chirashi, cambieranno periodicamente, il riso utilizzato è esclusivamente quello da sushi condito con la salsa segretissima “Buddyllossa”. Viene proposto in alcune varianti originali giapponesi, come quello con pesce misto (branzino, salmone, tonno, sgombro, mazzancolla, tobiko rosso e furikake misto), altre più mediterranee ed europee utilizzando pomodoro secco, rucola o cipolla fritta, ma non vanno certo dimenticate le due versioni vegane, ovvero Tò-Fumè (sesamo, cetriolo a fili, tofu affumicato, avocado, edamame, funghi cardoncelli e ceci) e Vitamix (sesamo, cetriolo a fili, kanpyo, shiso, kiwi, barbabietola marinata, yukari mishima, furikake viola).

La qualità resta al centro del progetto con una grande attenzione alla selezione delle materie prime, alle procedure ed alle tecniche adottate da allevatori e pescatori, rigorosamente certificati Friend of the Sea ma il posizionamento è molto più allargato rispetto al fine-delivery, abbordabile e per tutte le tasche, dagli 11 ai 16 euro consegna compresa, un buon compromesso tra qualità e accessibilità, l’idea giusta per il pranzo in ufficio o per una cena easy a casa.

Sparpagliato, la chirasheria di quartiere per l’easy di qualità.

Cartella Stampa: qui

Sparpagliato – la tua Chirasheria di quartiere

via Pastrengo, 15 – 20159 Milano
sparpagliato.com / Telefono 0245487801
Instagram & Facebook @sparpagliato.cirashi

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Paolo Pojano
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L’autunno di SINE by Di Pinto: Grandi degustazioni, Tavolo in cucina e nuova Saletta

  • 2 ottobre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Sono molte le novità che accompagnano l’autunno di SINE, il ristorante gastrocratico di Roberto Di Pinto. Dal 26 ottobre inizieranno le degustazioni con grandi cantine, appuntamenti dedicati a cultori, appassionati e buongustai per gustare in profondità le peculiarità dei vigneti di un territorio, grazie anche alla presenza ed al racconto dei produttori. Si comincia con Joaquin, azienda campana relativamente giovane che vendemmia tra Lapio, Tufo e Paternopoli ed ha sorpreso e conquistato per la sua autenticità. Si prosegue poi con due aziende che non hanno bisogno di grandi presentazioni ovvero Biondi Santi e Ceretto.

26 Ottobre – Joaquin

Bianco dell’Isola 2019 – Snack di benvenuto e Pizzetta fritta, zucchine, palamita e basilico

Vino della Stella 2018 – Tartare di anatra, midollo, mallo di noci e amaranto

Piante a Lapio 2013 – Risotto, latte di mandorla e caviale

Aglianico I Viaggiatori 2017 – Guancia di manzo, patata al rafano e liquirizia

Taurasi – Caciocavallo podolico della Basilicata 24 mesi e confettura di mela annurca

Piccola pasticceria

150,00 € a persona

9 Novembre – Biondi Santi

Benvenuto con Piper Heidsieck Essentiel

Rosso di Montalcino 2012 : Annata fredda vino austero e fresca acidità , ha potuto giovare di un lungo affinamento in bottiglia  

Rosso di Montalcino 2015 – Annata mediamente calda dall’andamento climatico perfetto , grande equilibrio e struttura

Rosso di Montalcino 2018 – Annata mediamente fresca , frutto fragrante e spiccata eleganza.

Il gran finale con Brunello di Montalcino 2009.

Il menù in abbinamento sarà composto da 5 piatti con i quali lo chef interpreterà la Toscana tra fegatini, lumache e foie gras

180,00 € a persona

30 Novembre – Ceretto
Benvenuto con Delamotte Blanc de Blancs
Nebbiolo Bernardina 2019
Barbaresco Bernardot 2014 
Barolo Brunate 2015
Barolo chinato
Una splendida serata tra le meraviglie ed i sapori del Piemonte e delle Langhe

Degustazione e menù completo verranno definiti a breve

180,00 € a persona

Il lunedì sarà inoltre possibile prenotare lo Chef’s Table che può ospitare da 2 a 4 persone. L’esperienza è una speciale occasione per entrare a strettissimo contatto con Roberto e il suo mondo. In questo caso, il menù viene modellato sulla base di chi si siede a tavola. Viene infatti pensato e creato ad hoc qualche giorno prima, grazie ad un breve questionario inviato agli ospiti per coglierne gusti e “simpatie”. E solo per chi si accomoda allo Chef’s Table, la possibilità di scegliere il vino direttamente nell’accogliente cantina dello Chef.

Altra novità è la nuova saletta, completamente diversa rispetto a tutto il resto del ristorante. I suoi colori toccano il mattone e l’oro, è uno spazio più appartato e riservato, ideale per ospitare gruppi fino a 20 persone e, oltre al classico servizio, viene utilizzata per degustazioni o per concludere l’esperienza gastronomica con un buon drink.

Cartella Stampa: qui


SINE
viale Umbria 126 (angolo C.so XXII Marzo) – 20135 Milano
sinerestaurant.com / info@sinerestaurant.com
+39 0236594613
Aperto dal lunedì al venerdì 19:30 – 23:30 – sabato 12:30 – 15:00


Paolo Pojano
Ufficio Stampa
PJ – Food, Entertainment & Communication
via Quarto Cagnino, 24 – 20153 Milano
paolo@pjfood.it / +39 393 3324312

“The Martini Room” – Ca-Ri-Co apre la prima stanza dedicata al cocktail più famoso al mondo.

  • 30 settembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Dopo i numerosi riconoscimenti ricevuti negli ultimi 18 mesi Ca-Ri-Co (by Dom Carella & Lorenzo Ferraboschi) apre la prima stanza dedicata al cocktail Martini in tutte le sue declinazioni, “The Martini Room”. Il format è assolutamente innovativo, parte da un concetto di fruibilità del tempo, infatti, si acquista tempo in base a 3 formule: 30, 60 o 90 minuti, ovviamente estensibili se vi è disponibilità.

All’interno del tempo, i Martini sono illimitati e serviti in coppe da mezzo drink in modo da avere la possibilità di assaggiarne più tipologie, mentre, oltre a un piccolo aperitivo di benvenuto, i piatti vengono serviti ogni 15 minuti. Sono pensati per un piacevole accompagnamento e sempre realizzati da Leonardo D’Ingeo, chef di Ca-Ri-Co, il cliente deve giusto rispondere a qualche domanda per approfondire gusti e preferenze.

30 minuti a 30 euro per chi desidera un aperitivo, 60 minuti a 50 euro per una sorta di light dinner e infine 90 minuti per 70 euro per un’esperienza completa.

Dry Martini, Gibson, Vesper, Dirty ed altri twist, si passa dai classici, alle versioni più originali, il racconto ed il percorso sono guidati sartorialmente da Dom Carella.

The Martini Room è un luogo intimo, 7 posti a mezzaluna ed allo stesso bancone dove le uniche luci sono occhi di bue sulle mani del bartender e sul drink & food dell’ospite. Un’atmosfera unica, raffinata ed affascinante che crea vibes ed un legame meraviglioso tra l’eleganza del drink ed altri elementi super-grunge, a partire dalla musica funky, house ed elettronica. Il cliente ha così modo di dedicarsi esclusivamente alla sua esperienza senza preoccupazioni legate al costo, può finalmente godersi il momento e pensare a se stesso. Questa room ospiterà prossimamente anche cene immersive ed è a disposizione per essere privatizzata per piccoli eventi.

Il cocktail più elegante ha finalmente la sua “casa”, The Martini Room.

Cartella Stampa: qui

The Martini Room @ CA-RI-CO
via Savona 1 – Milano
dal mercoledì al lunedì dalle 20 alle 2

La calda fine estate by CA-RI-CO

  • 7 settembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Dinamicità ed energia hanno sempre caratterizzato CA-RI-CO fin dai primi passi della sua apertura ed oggi può essere considerato una delle scoperte più piacevoli degli ultimi travagliatissimi 18 mesi. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti che hanno premiato l’ottimo lavoro di Domenico Carella e di tutta la sua squadra, ha saputo consolidarsi ed ora, con l’inizio della nuova stagione, parte con un fitto e molto interessante calendario di eventi. Spazieranno dall’ospitare lo chef stellato Nino Rossi di Qafiz ad alcuni dei migliori cocktail bar di tutto il mondo come “Baba au Rum” di Atene e “Lost & Found” di Nicosia, entrambi inseriti nella World 50 Best Bars, splendide occasioni per ampliare la propria visione e continuare il suo percorso di crescita.
Gli appuntamenti prevederanno sia momenti dedicati in particolare a colleghi e professionisti, sia momenti aperti al pubblico.
 

Gin Week
12 Settembre Guest shift con Cinquanta Spirito Italiano (Pagani – SA) e Laboratorio Folk (Pomigliano d’Arco)
13 Settembre Guest shift con Porto 51 (Ischia – NA) e Radici Clandestine (Caserta)

13 – 19 Settembre Negroni Week

19 Settembre – Four Hands dinner Leonardo D’Ingeo & Nino Rossi
1 stella Michelin – (Qafiz – Santa Cristina d’Aspromonte) 


23 Settembre – Lost & Found – Nicosia (Cipro)
Masterclass + Guest Shift

27 Settembre – Baba au Rum – Atene (Grecia)
Masterclass + Guest Shift 

Cinquanta Spirito Italiano (Pagani – SA)
Recentissima apertura dal respiro internazionale che sposa la qualità dell’accoglienza e versatilità dell’offerta. E’ un progetto guidato da una squadra di giovani trentenni che hanno avuto esperienze lontane dalla loro terra e hanno deciso di tornare per valorizzare il loro territorio.

Laboratorio Folkloristico (Pomigliano d’Arco – NA)
Un vero e proprio laboratorio di idee dove il territorio è grande protagonista, come la collaborazione con piccoli produttori virtuosi dell’area vesuviana e i distillati creati dalle piante nelle mini serre verticali sulla parete dietro il bancone.

Porto 51 – Ischia (NA)
E’ il progetto di quattro fratelli che, dopo varie esperienze cosmopolite, hanno deciso di aprire un cocktail-bistro al porto di Ischia puntando su qualità delle materie prime e preparazioni minuziose. Iconica la sua Zingara Ischitana

Radici Clandestine – Caserta (CE)
Storico locale del centro della città che vive sul forte attaccamento alla cultura locale e all’identità del luogo con il patrimonio botanico della vicina Reggia, unita alla voglia di guardare al futuro ed aprirsi al resto del mondo.

Lost & Found – Nicosia (Cipro)
Aperto nel 2013 da Dinos Constantinides ha portato Cipro sul radar del mondo dei cocktail e da allora ha continuato a crescere, rimanendo costantemente nella “The World 50 Best Bars”. Piccolo e sempre pienissimo, arredamento un po’ retro con pavimento a scacchiera, un tempo ospitava al piano terra un laboratorio di bevande che è stato poi spostato al piano superiore, gli ospiti possono divertirsi attraverso una mappa dei cocktail contenuta nel menu.

Baba au Rum – Atene (Grecia)
E’ il padre della scena dei cocktail ad Atene, Thanos Prunarus, patron amante del bien-vivre ha aperto questo tempio del rum più di 10 anni fa e da allora ha collezionato premi e riconoscimenti. Il rum è al centro del progetto, pochissimi locali possono offrire interpretazioni migliori di cocktail al rum, inoltre è anche molto ben supportato da proposte sia classiche sia molto più creative che valorizzano altri spirits.

Ostrica, uova di pesci , composta di opuntia , rabarbaro 
Cremée brulée alla nduja di spilinga

Gambero rosso, rucola di mare, cozze,piparelli e ponzu al bergamotto 
Tartare di cavallo , lardo, concentrato di cipolla,  kimchi di patata 

Tagliolino freddo,  salsa al  fegato di patella, la sua tartare, polvere di lime nero 
Carnaroli, abete bianco, tartufo aspromontano 

Sgombro, il suo fondo, Mirtilli fermentati, salicornia 
Agnello, salsa all’aglio, cicoria , porcino e nepetella 

Spuma alla kombucha,  crumble di frutta secca, Gelatina di pesca frizzante 
Namelaka al finocchietto marino, gelato al riccio di mare, biscotto alle alghe.

120 euro incluso pairing con cocktails, vino, sake e liquidi

Nino Rossi
Qafiz – 1 stella Michelin – Santa Cristina d’Aspromonte (RC)

Classe 1981, dopo studi di comunicazione sogna un avvenire dietro ai fornelli e inizia, così, a formarsi da autodidatta sui libri. Dopo diversi stage e tirocini presso cucine prestigiose come quelle di Norbert Niederkofler e Giancarlo Perbellini, torna in Calabria e prende in mano la gestione di Villa Rossi. 
Nel 2013, continua la sua formazione presso l’Arthhaus Hotel a Davos dove si occupa di gestire la cucina ma è il 2016 l’anno della svolta, quando avvia il Qafiz, a Santa Cristina D’Aspromonte (RC). Lo chef Rossi ama rompere gli schemi proponendo ricette e tradizioni di una Calabria inedita ma il suo scombinare ingredienti e materie prime non escludono, certo, rigore e desiderio di perfezione. 
La sua gastronomia è ricerca e sperimentazione ed il Qafiz, un casale settecentesco trasformato in cucina locale, è un viaggio guidato verso nuove esperienze. 
Nino Rossi si distingue per padronanza tecnica e creatività assoluta, strizza l’occhio all’Oriente e, nonostante il suo locale sorga nel cuore dell’Aspromonte, nel suo menù non mancano i riferimenti al mare. Grazie alle sue straordinarie capacità, i prestigiosi riconoscimenti non tardano ad arrivare e ad oggi può vantare una stella Michelin e tre cappelli Le Guide de L’Espresso.

Cartella Stampa: qui

Carico

via Savona, 1 – Milano
Facebook @caricomilano
Instagram @carico_milano
18:00 – 24:00 dal mercoledì al lunedì
chiuso martedì


Ufficio Stampa:
Paolo Pojano
PJ- Food, Entertainment & Communication
via Quarto Cagnino, 24 – 20153 Milano
paolo@pjfood.it / +39 393 3324312

COK – Cans or Kegs: Cocktails prêt-à-porter, dove vuoi, quando vuoi

  • 7 luglio 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Cok – Cans or Kegs è il nuovo progetto dedicato al mondo cocktail per essere declinato in fusti da 3, 10 o 20 litri oppure in lattina. La firma e la miscelazione dei drink è a cura di Domenico Carella, figura molto conosciuta nell’ambiente ed oggi titolare di una delle più apprezzate e piacevoli sorprese dell’ultimo seppur travagliato anno, Ca-ri-co.

Bar, Discoteche, ristoranti, temporary, hotel e spazi per eventi, Cok – Cans or Kegs è un brand di proprietà di DHC srl, è la risposta prêt-à-porter per offrire a loro un prodotto di alta qualità con un totale controllo dei costi sia in termini di drink, sia in termini di personale. 

Il funzionamento è molto semplice ed immediato, è sufficiente scegliere il fusto, attaccarlo alla spina e servire nel bicchiere.

Questo permette inoltre di servire un grande numero di drink in poco tempo senza aver alcuna alterazione degli standard qualitativi.

Al momento sono 6 i drink tra cui è possibile scegliere: 5 rappresentano i più popolari del momento (Spritz, Gin Tonic, Paloma, Gin Gin Mule, Negroni) e a loro si aggiunge un’originale twst del più classico degli aperitivi italiani, l’Hibiscus Americano, sempre firmato da Dom Carella. Inoltre, con lotti di produzione minimi è possibile avere una customizzazione totale delle ricette per un prodotto su misura e più esclusivo.

I prezzi variano dai 180 ai 250 euro (per il Negroni) per un fusto da 20 litri con il quale si possono spillare circa 160 drink da 12 cl oppure 130 drink da 15 cl. Traducendo in numeri ancora più interessanti, il costo unitario è di 1,09 € (12cl) o di 1,36 € (15cl) a Spritz, considerando che si riescono a spillare fino 300 drink all’ora il mix risulta essere davvero interessante per qualsiasi attività ho.re.ca. Ai fusti è stato aggiunto anche il formato in lattina da 250cl per un’ulteriore versatilità.

«Tutti i prodotti a marchio Cok – sottolinea Dom Carella – vengono realizzati nel nostro laboratorio e gli ingredienti, sia che si parli di spirits che di sodati, sono prodotti internamente da noi. In questo modo riusciamo a mantenere uno standard costante e qualitativamente elevato in modo da offrire ai nostri clienti drink unici».

La promozione e la vendita sul territorio avviene sia attraverso una rete di agenti disseminati in tutto lo stivale sia con un e-commerce dedicato. A garanzia di un lavoro ben fatto, l’installazione avviene sempre previo sopralluogo, Cok mette a disposizione impianti da una a sei vie, ma riesce ad adattarsi anche ai classici impianti di spillatura già installati all’interno dei diversi locali. Inoltre è stato realizzato uno speciale party-puma che può essere trasportato ovunque per riuscire a rispondere alle esigenze di eventi, grandi club o bar temporary.

Importante sottolineare anche l’attenzione agli sprechi e all’ambiente, infatti tutti i fusti sono realizzati in materie plastiche per la maggior parte riciclate, facili da piegare e da smaltire.

Cartella Stampa: qui

COK – Cans or Kegs

cokcompany.it

info@cokcompany.it

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