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  • Emanuele Russo lancia “La mia Sicilia tra i Marsala”, il nuovo menù degustazione del ristorante “Le Lumie” di Marsala.

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via Quarto Cagnino, 24 – 20153 Milano
P.I. 08720610966

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Mobile: +39393 3324312

Emanuele Russo lancia “La mia Sicilia tra i Marsala”, il nuovo menù degustazione del ristorante “Le Lumie” di Marsala.

  • 30 giugno 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Sempre più spesso si parla di origini, della propria terra, del valore delle tradizioni, tutto questo è un piacevole ritorno a credere in un patrimonio prezioso. Assomiglia molto al feeling che unisce Emanuele Russo al Marsala, uno dei simboli del suo territorio, dimenticato o meglio, accantonato per diversi tempo e che negli ultimi anni sta ritrovando cultori, appassionati e produttori di qualità.

Emanuele, con l’inizio della stagione estiva, ha voluto introdurre e proporre a “Le Lumie” un percorso degustazione che vada ad esaltare l’abbinamento Cibo e Marsala, in tutte le sue declinazioni, proprio come accadeva una volta, quando era considerata come una bevanda a tutto pasto. Con passione ed umiltà si può affermare che sia probabilmente il primo vero menù di questo tipo tra i ristoranti siciliani ed italiani.

Ogni Marsalese  ha sempre custodito gelosamente tra le sue mura la propria botte di Marsala, quello che oggi viene etichettato come “PreBritish” o “Perpetuo/Alto-Grado“, ovvero un vino messo in botte e lasciato ossidare per diverso tempo, affinché prenda anche un sapore più legnoso. Paradossalmente, questa versione non rientra nell’attuale disciplinare poiché non prevede l’aggiunta di alcool ma, per i cittadini di questa zona, è l’unico vero autentico.

Da disciplinare sono 27 le tipologie di Marsala, in passato veniva abitualmente preparato con Damaschino, Grillo o Catarratto, oggi invece, quasi tutti, hanno virato verso il Grillo perché si presta maggiormente alla conservazione. Viene fatto con uve leggermente più mature, solitamente raccolte a settembre, anziché ad agosto, ed ha un grado zuccherino più alto rispetto alla norma.

MENU’ – La Mia Sicilia tra i Marsala

Crostino di pane al burro normandia con acciuga e pomodorino infornato
abbinato ad un PreBritish
 
Polpo a “strascinasale” con misticanza e cialda di ragusano 12 mesi
abbinato ad un Marsala Vergine
 
Spaghetto fresco al gambero al profumo di mandorle e limone e colatura di alici
abbinato ad un Marsala Semisecco Riserva
 
Ventresca di tonno rosso e cipolla dolce
abbinato ad un Marsala Superiore Semisecco
 
Semifreddo marsala e fichi
abbinato ad un Marsala Dolce
 
Questo viaggio tra Vino e Marsala parte dalle origini, dal ricordo della colazione salata con pane, burro e acciuga, un’acciuga di Sciacca in questo caso, e da quel tradizionale pesce salato appeso accanto alla botte. Viene abbinata, e non poteva essere altrimenti come inizio, ad un PreBritish.
Si prosegue con il Polpo “strascinasale”, chiamato così perchè veniva strascicato sul sale. Viene utilizzato un polpo delle Egadi, più sapido, con misticanza e delle cialde di ragusano, un formaggio da latte di mucca che aiuta ad abbracciare meglio il Marsala Vergine (tipologia con la sola aggiunta di alcool)
Si continua poi con uno spaghetto profumato e delicato, con gambero, mandorle, limone e il carattere a chiudere della colatura di alici. Viene abbinato ad un Semisecco Riserva che possiede una parte zuccherina più alta e presenta un colore più ambrato.
Si arriva poi alla ventresca di tonno, la parte più grassa ed intensa, arrostita ed accompagnata da una cipolla dolce e stufata con olio, zucchero ed un pizzico di vino rosso. Viene abbinata ad un Superiore Semisecco fatto con l’aggiunta di mistella, un mosto d’uva addolcito, è un Marsala un po’ più dolce del precedente, con note di caramello e di carruba
A conclusione uno dei classici de Le Lumie, semifreddo marsala e fichi secchi, uno zabaione al marsala con fichi ammollati nel marsala, abbinato ad un Marsala dolce, da meditazione.
Il percorso degustativo comprensivo di abbinamenti viene proposto a 85euro, gioca piacevolmente con i 56 Marsala in carta, rappresenta una moderna riscoperta di una pietra miliare del territorio marsalese che piano piano sta ritrovando il ruolo che gli spetta anche al di fuori dei confini isolani

Cartella Stampa: cliccare qui
 
Le Lumie
Contrada Fontanelle 178 B – Marsala
+39 0923995197 – 3349385512
info@ristorantelelumie.com
FB: @RistoranteLeLumie – IG: @lumie_

O’ Limoncello Milano – Napoli  &  Amaro D’ ‘O Nonno by Roberto Di Pinto

  • 28 giugno 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Le nuove creazioni firmate da Roberto Di Pinto in collaborazione con Flavio Esposito.

Ricordi, tradizioni ed evoluzioni, potrebbero essere riassunte così le due novità di fine pasto firmate da Roberto Di Pinto. Grazie alla collaborazione con il “Bar-Chef” Flavio Esposito ha creato una versione contemporanea di grande carattere del Limoncello e dell’Amaro.

Roberto, come già fatto con il suo celebre risotto, ha voluto unire la città di origine e la città di adozione, Napoli e Milano, un meraviglioso trait d’union tra i limoni di Amalfi IGT e lo zafferano, simbolo del classicissimo risotto alla milanese. Un’infusione di pistilli di zafferano con le bucce di limone per poi dare vita al tradizionale limoncello, O’Limoncello Milano-Napoli in questo caso. Profumatissimo, intenso, dal sapore unico ed inconfondibile. Il suggerimento è di degustarlo molto freddo, a fine pasto, on the rocks, oppure, come suggerisce Flavio, insieme allo Spumante per un originale Limoncello Spritz .

Amaro D’ ‘O Nonno invece nasce dal ricordo dalla bevuta dei nonni, solitamente era un liquore, un rosolio della costiera amalfitana che si chiamava Concerto, un nome perfetto per indicare l’armonia delle botaniche. Questa è stata la fonte di ispirazione per Roberto, con la volontà di riportare quell’armonia in un amaro dal gusto rotondo, profumato di erbe, frutta fresca che richiamano le foglie di mirto e la macchia del Mediterraneo. Anche in questo caso, freddo, on the rocks, oppure abbinato ad una tonica o ad una soda.

La collaborazione tra Roberto e Flavio nasce dalla volontà di riportare il territorio al centro dell’abbinamento cibo-drink. Entrambi possono essere considerati dei veri e propri osti che amano creare momenti di grande piacevolezza ed la loro collaborazione è iniziata introducendo nel ristorante SINE by Di Pinto le tre versioni di Acqua di Gin, creazioni di Flavio. A breve verrà introdotta una carta cocktail dedicata e pensata da Flavio per valorizzare al meglio ‘O Limoncello Milano – Napoli, Amaro D’ ‘O Nonno e Aqva di Gin, in perfetto stile SINE by Di Pinto.

Questi prodotti di fine pasto sono realizzati su ricetta di Roberto Di Pinto da Bespoke Distillery, piccola realtà di Flavio Esposito e Vincenzo Russo, quarta generazione di distillatori di Distillatori Russo 1899. Sono in vendita nel formato da 500ml al prezzo di 35euro sul sito sinerestaurant.com oppure presso il ristorante SINE by Di Pinto (viale Umbria, 126 @ Milano).

Breve biografia su Flavio Esposito
Napoletano, classe 1987, di adozione milanese. Ha numerose esperienze e collaborazioni con celebri chef stellati che sono stati spesso fonte di ispirazione. Fondatore del Boutique12 “cucina & cocktail” a Milano e del concept di successo “Spirit of Taste”, un percorso sensoriale che parte dal profumo e termina con food e drink, richiamando la declinazione della piramide olfattiva. Consulente di alcuni progetti di lusso come PROFUMO “SPAZIO SENSORIALE a Roma. Vincitore di diversi premi nell’ospitalità e Bar industry. Attualmente Co Founder & Amministratore di BESPOKE DISTILLERY spirit club.

Cartella Stampa: qui
Cartella Stampa SINE & Roberto Di Pinto: qui

IMMORALE, ARTE per i SENSI con FUORI SALONE e EXSENSE ART PROFUMERY ART

  • 1 giugno 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Un’altra morale, esiste davvero un’altra morale ? Oooh sì, assolutamente sì, quella edonista di Immorale, alla portata di tutti coloro che credono fermamente alla felicità immediata, amica dell’uso e dell’abuso di saggezze innocenti: saper mangiare e cercare di imparare ad amare. Ed ora è proprio il momento in cui Immorale vuole invitare i suoi lovers, i suoi amanti a vivere a piene mani la sensualità della tavola, mangiando bene e bere ancora meglio, rilassando l’anima e rompendo la cultura repressiva, patriarcale e machista per aprirsi alla comparsa di un’inclusività che non va assolutamente sprecata.

La nuova morale esige un linguaggio più forte, più incisivo e da quando ha aperto i battenti dei due ristoranti, lo chef patron Luca Zampa ha voluto appoggiarsi anche a quello dell’arte con il quale ha una spontanea e naturale affinità, per creare un nuovo intrattenimento a tavola, un connubio tra cultura gastronomica e il medium dell’arte.

Questo passaggio è segnato anche con il nuovo arrivo nella cucina di Immorale Osé dello chef Paolo Piunti che, insieme a Luca Zampa presenterà nei primi giorni di giugno il nuovo menù a 4 mani. La cena prenderà l’abito di una serata, con qualcosa di più ardito, malizioso, interventi di arte sinestetica che mescolano i sensi, scuotendo il consueto ordine del ristorante.

Questa nuova visione sarà subito protagonista con la settimana della Milano Design Week, col il suo fuori salone, e la settimana seguente di Exsense, il salone del profumo d’artista. Performance di food art contaminate dal food design, sound design e dall’interazione con profumi d’artista.

#SEXUALIZEHERBS

MILANO DESIGN WEEK E FUORI SALONE – 7/12 giugno 2022

Con Lorenzo Barbasetti di Prun (Prometheus_food lab) e Fabio Tallo (sound designer e musicista)

La raccolta di erbe, fiori, frutti e parti di piante selvatiche, è una pratica sedimentata nella cultura italiana eppure, il foraging ha trovato la sua elevazione nei paesi anglosassoni e nordici, alla ricerca di una biodiversità gastronomica dove chef e raccoglitori del nord Europa, han dato un grande contributo, facendo diventare di moda l’uso di specie edibili fino ad ora trascurabili. Ma ad oggi rimane un contributo gastronomico elitario e cerebrale.

L’incontro tra i due progettisti, Lorenzo e Fabio, e lo chef patron Luca, produrrà diversi intermezzi durante le cene del Ristorante Immorale Osé, sfiorando la performance artistica e giocando con le erbe selvatiche al tempo del cybersex, in un corto circuito temporale, trastullandosi tra bisogni primordiali, come mangiare, socializzare o discorrere, e la virtualità di ciò che sta sull’Internet, nelle nostre fantasie e nelle nostre proiezioni.

#XSÉ

ESXENSE ART PROFUMERY FAIR – 14/18 giugno 2022

Per Filippo Sorcinelli (Sartoria Sacra) con Federico Cari (pastry chef*)

In occasione dell’esposizione Esxense, profumi d’artista, Luca Zampa, curerà un menù ad hoc dedicato al suo amico storico Filippo Sorcinelli, un geniale maestro, tra sartoria, arte e profumo. Come per la design week, lo chef patron e il pastry chef Federico, dissemineranno le cene di 4 momenti in cui gesto e gusto diventeranno medium di un’esperienza artistica sinestetica per i profumi della linea XSÉ del M° Sorcinelli, dai temi più trasgressivi e intimi fino ad oltrepassare i limiti di ciò che è lecito, anzi, banale.

Apice di questa settimana, sarà la cena evento musicale, venerdì 17, dalle 19:00 una DJ suite di musica elettronica e poi la cena esclusivamente su prenotazione.

 

Paolo Piunti

Marchigiano dell’88 di Monte Urano, è cresciuto all’alberghiero con l’idea di far suo il mondo di bar e miscelazione. Inizia con esperienze formative nelle cucine di ristoranti e pizzerie della zona, prima di mettere piede per la prima volta da cliente in un ristorante stellato. Un vero e proprio classico colpo di fulmine che lo affascina ed orienta in modo radicale il suo percorso; comprende che quel tipo di tecniche ed approccio appartengono ad un’altra dimensione. Sceglie quindi di provare a farsi strada nella grande città, Milano, prima con qualche servizio extra in cucina poi in un bistrot del centro che godeva della consulenza di Claudio Sadler. Entra poi nella squadra del ristorante di Al Mercato da luglio 2013 a giugno 2015, periodo in cui ha anche la grande opportunità di fare uno stage di 3 mesi nel tre stelle Michelin di Martin Berasategui a Lasarte-Oria. Approda poi da Claudio Sadler prima capo-partita di antipasti e poi dei secondi, per poi diventare Sous-chef per 4 anni. Negli ultimi due anni ha guidato la cucina di Bjork.

Amante di cucine e ristoranti che abbiano una visione più ampia, aperta ed internazionale, è poco legato alle tradizioni e invece molto più orientato a sperimentazione ed innovazione. La sua è una cucina che vuole parlare un linguaggio divertente dove la tecnica esalta un gusto più moderno.


Cartella Stampa: qui


IMMORALE
ninfo@immoralemilano.com
IG: @immorale_milano / FB:@immoralemilano
Osè – Via Tadino, 43 @Milano – +300252518831
Bistrot – via Lecco 15 @Milano – +390243414089

450 etichette per la seconda edizione della Milano Sake Challenge il 20 Giugno @Nhow Hotel

  • 1 Maggio 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Nel 2019 era stata una grande scommessa ma cavalcando il crescente interesse per il sake in Italia (da Ottobre 2018 è il primo paese importatore di sake in Europa), la prima edizione dell’edizione della Milano Sake Challenge organizzata dalla Sake Sommelier Association Italiana era stato un grande successo, sia in termini di coinvolgimento produttori, sia di attenzione e copertura media.

Ora, dopo due anni travagliati, torna con la seconda edizione con lo straordinario appoggio di un numero ancora più elevato di Sakagura e ben 450 etichette participanti (nel 2019 erano 270). La Sake Challenge è un appuntamento internazionale annuale di grande successo che si svolge dal 2012 a Londra ed anche l’edizione Italiana è diventata una competizione qualificante per la Sake Sommelier Association.

Il 20 Giugno 2022, all’interno dell’Nhow Hotel (via Tortona 35 @ Milano) andrà in scena dalle 10 alle 17 la seconda edizione della Milano Sake Challenge per eleggere i “Migliori Sake per l’Italia” secondo il palato italiano. Il focus infatti non sarà mirato al miglior sake in assoluto ma al prodotto più apprezzato dal gusto del paese organizzatore. Tre i livelli di valutazione e premianti: Tasting, Design e Aspetto estetico dell’Etichetta e Food Pairing. Quest’ultimo rappresenta la novità dei premi, infatti, sono stati selezionati i 5 piatti/ingredienti italiani più venduti nei ristoranti italiani del Giappone (caprese, spaghetti allo scoglio, prosciutto crudo, grana padano e tiramisù), i giudici identificheranno in una prima fase quelli più indicati come abbinamento, per valutare poi nella seconda fase i migliori assegnando le varie medaglie: Gold, Doppio Gold, Platinum e Doppio Platinum.

Oltre 70 giudici tra sake sommelier professionisti e giornalisti di settore, prenderanno parte all’evento per valutare le centinaia di etichette che arriveranno direttamente dal Giappone. Saranno suddivise in 6 tipologie, ognuna delle quali verrà valutata per il suo profilo gusto-olfattivo dal gruppo di giuria competente. Contestualmente saranno presenti anche i rappresentanti di tre regioni giapponesi per raccontare e presentare il proprio territorio: Yamagata, Miyagi e Hiroshima

Anche il sistema di valutazione è estremamente innovativo, infatti è stata realizzata Sake index, una app ad hoc che i giudici potranno utilizzare per classificare i sake secondo le diverse peculiarità e caratteristiche. Successivamente alla Sake Challenge, questa app sarà poi anche un punto di riferimento per produttori, importatori, distributori e scuole, facilitando la comunicazione tra tutti i soggetti della filiera. E’ uno strumento che permette di consultare le scheda tecnica e tutti i dettagli olfattivo-organolettici di ogni etichetta di sake in italiano e giapponese, accorciando sia i tempi che i costi di traduzione. Inoltre produce immediatamente anche i documenti iniziali (ingredienti tradotti e workflow) per l’esportazione del sake richiesti e necessari alla dogana. Anche gli organizzatori di altre competizioni europee dedicate al sake potranno usufruirne, trovando già tutti gli strumenti necessari.

Pochi giorni dopo la manifestazione di Milano, invece verrà calendarizzato a Tokyo l’evento di premiazione dei vincitori.

Il motore di tutto, dalla Milano Sake Challenge alla Sake Sommelier Association Italiana, fino ai numerosi altri progetti realizzati che uniscono Italia e Giappone, è composto dalla coppia Lorenzo Ferraboschi e Maiko Takashima. Uniti nella vita e nel lavoro sono un punto di riferimento inequivocabile dell’autenticità nipponica in Italia: il ristorante Sakeya, Wagyu Company, Sake Company, solo per citare alcune delle realtà che da anni portano avanti con lavoro e passione e tra l’inverno e la Primavera altri progetti interessanti progetti del Sol Levante sono ai nastri di partenza.

www.milanosakechallenge.it

Per accreditarsi e partecipare anche solo ad una parte di giornata: paolo@pjfood.it

Cartella Stampa e immagini della precedente edizione: qui

RABOUCER lancia DRINK TAPE, la nuova signature che veleggia tra cocktail e buona musica.

  • 16 febbraio 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Drink Tape è il nuovo album di vinile che contiene i signature cocktail per l’inizio della stagione 2022 di Raboucer. Non si limita a proporre idee e buoni drink ma ha l’ambizione di veicolare un messaggio che racconti la sua personalità, attraverso due pilastri portanti del locale: cocktail e buona musica. Una playlist di sette pezzi musicali (raggiungibile tramite QR code e disponibile su Spotify), ognuno dei quali è abbinato ad un cocktail. Parla e racconta di temi diversi, è un invito ad uscire dall’anonimato e dall’ipocrisia, ad una maggiore riflessione e profondità visto il pesante periodo storico che ci accompagna da ormai quasi due anni. Non si rivolge solamente a clienti ed appassionati del buon bere ma anche ai colleghi di altri locali che possono essere anch’essi importanti comunicatori. Ovviamente, oltre all’interiorità, propone un momento di piacere che unisce drink e buona musica.

Il fil rouge dei cocktail è il richiamo ad una zona geografica, attingendo a pieni mani ai suoi ingredienti e lavorandoli con tecnica e lunghe preparazioni. Sono stati prevalentemente pensati e creati per essere degustati con calma, soprattutto per il dopocena. Da segnalare sicuramente “Goodbye Bluesky” (BlueCoat Gin, Limone, Lavanda, Oolong Te al latte, Milk washing) abbinato a “The Wall” dei Pink Floyd, “Con il Nastro Rosa” (Florio Marsala Zacapa 23, Gum, Liquirizia, Cappero) abbinato a “Una giornata uggiosa” di Lucio Battisti e “Noi, Loro, gli Altri” (Don Julio blanco, Casamigos Mezcal, lattofermantazione di ananas, fava tonka, fumo di quercia) abbinato allo skit “Noi, Loro, gli Altri” di Marracash e Fabri Fibra.

Idee, capacità, spirito di iniziativa, coraggio, Raboucer è il progetto di due giovani barman che hanno coltivato e realizzato il loro sogno. Andrea Pirola e Simone Di Gioia hanno aperto le porte di questo cocktail bar nel 2019, rilevando una storica attività degli anni ’00, il Bar Cuore. Hanno scelto di capovolgere e leggere al contrario la vecchia insegna, ribaltando e innovando il concept che caratterizzava queste mura, da qui è nato il nome Rab-ou-cer.

Qualità nel drink e nel servizio, un principio estremamente semplice nell’apparenza ma che nasconde professionalità ed esperienza. Raboucer è come se fosse un angolo della propria casa: ampi divani, comode sedute, piccole lampade, neon colorati, tanti oggetti diversi inframezzati da un biliardino e da un pianoforte, entrambi protagonisti di serate dedicate a tornei o concerti live jazz nel corso dell’anno. Al lato opposto del bancone vi è poi un’apertura a muro che è la postazione del deejay, spesso attore principale del weekend. E’ un luogo di incontro prevalentemente frequentato dai 20 ai 35 anni, molti abitudinari che hanno voglia di scambiare quattro chiacchiere o passare tutta la serata tra amici, è esattamente quello che inseguivano Andrea e Simone con il loro approccio ai clienti, quel valore umano “intangibile” che fa tutta la differenza del mondo.

Entrambi sono grandi appassionati dei super classici del mondo cocktail ma non disdegnano affatto sperimentazioni e provocazioni.  L’amicizia nata e coltivata dietro al bancone tra Andrea e Simone li ha portati piano piano a condividere l’idea di aprire un cocktail bar, un luogo che accogliesse amici e clienti come se fosse la loro casa.


Andrea Pirola ha mosso i primi passi in un bar caffetteria di un suo amico nella sua città natale, Bergamo. Poco dopo nel 2012 ha iniziato il suo percorso professionale nel mondo della mixology grazie ad alcuni corsi con la Planet One, spinto da quella passione nata già a 18 anni durante le serate in discoteca, trascorse al bancone ad osservare la preparazione dei drink. Prima grande vera esperienza dal 2013 al 2016 al Dry con Guglielmo Miriello che lo ha guidato e cresciuto soprattutto nella cura del cliente. Breve parentesi per l’apertura di un locale di un amico nella bergamasca prima di approdare al 1930 nel 2017 con Marco Russo. Altra fantastica opportunità professionale per approfondire preparazioni, miscelazione ed equilibrio dei drink. Un approccio di assoluto livello ma una concezione agli antipodi rispetto al Dry, da una parte focus estremo sul servizio, dall’altro sul drink, un mix perfetto per avere visione completa.

Simone Di Gioia di origini calabresi, è arrivato a Milano nel 2015 e con tanta buona volontà ha imparato questo mestiere da autodidatta, crescendo e migliorando grazie alle intense e numerose esperienze lavorative. Ha cominciato al The Botanical Club di via Melzo per poi passare al Dry di via Vittorio Veneto e a seguire Iter, 1930 e Doping Club. Una crescita costante che gli ha permesso di affinare la sua tecnica e di aprirsi a nuove opportunità tra cui alcune Guest Internazionali, prima di dare sfogo al suo grande sogno di avere un proprio locale.


RABOUCER
Via Gian Giacomo Mora, 3 @ Milano
Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 2
Instagram: @raboucer_milano
+39 347 7924467 – amministrazione.mora36@gmail.com

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
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“Mangio Tutto Tranne”, il nuovo programma di Giovanni Angelucci su Gambero Rosso Channel.

  • 7 febbraio 2022
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Parte il nuovo programma di Giovanni Angelucci, “Mangio Tutto Tranne”. Sarà in onda da Martedì 8 Febbraio alle ore 21:00 su Gambero Rosso Channel (canale 133 e 415 piattaforma Sky). Con cadenza settimanale, ogni puntata avrà una durata di 30 minuti circa e racconterà le peculiarità, le abitudini alimentari e le tradizioni sconosciute di un paese del mondo, attraverso la tavola e l’enogastronomia. Si mangerà letteralmente il Mondo e si comincerà dalla Moldova. Una sola puntata non sarà sufficiente per raccontare un’intera nazione o un territorio e ognuna verrà declinata in base a zona o tematiche differenti.

Questo programma è il frutto di un progetto che Giovanni coltivava ed inseguiva da anni, voleva valorizzare ancor di più il suo ruolo da privilegiato con cui ha la possibilità di scoprire la meraviglia di paesi lontani, e ha scelto un linguaggio originale, autentico per raccontarli, ha scelto il cibo. E’ un modo per onorare la cultura edibile e non solo di chi abita quei luoghi, per conoscere le genti che lo hanno accolto nella loro comunità, senza presunzione e stupidi sensazionalismi, mangiando nelle loro case anche ingredienti e materie prime che a noi possono sembrare inconcepibili ma che in realtà lì rappresentano tradizione e quotidianità: il Pesce palla “fugu” in Giappone, il Balut (uovo di anatra fecondato quasi completamente formato) nelle Filippine, il Cuore di Orso in Svezia, le Hormigas Culonas (formiche dal grande e succulento sedere) in Colombia, i Fruit Bats (grandi pipistrelli che si cibano di sola frutta) in Mauritius, l’Hamburger di Cammello in Qatar o l’Armadillo in Costa Rica.

Il giornalista Michael Pollan nel suo “Il dilemma dell’onnivoro” scriveva “noi siamo quel che mangiamo”, e Giovanni aggiunge che noi siamo anche il risultato delle migliaia di culture sparse per il mondo in cui possiamo riconoscerci nella quotidianità, attraverso un confronto di usi e costumi a volte indecifrabili che arricchiscono la nostra esistenza. Ma alla base di ogni viaggio c’è anche e soprattutto l’olfatto, non solo il gusto, il fissare nella propria memoria gli odori di dove ci si trova.

Sono tante le esperienze incredibili ed ancestrali che ha vissuto nonostante sia ancora giovane, il tornare agli albori umani cibandosi dell’anima della natura come l’incontro con gli aborigeni australiani che raccontavano tra un wìtchetty grub e l’altro (vermoni, alimento tipico), quanto tutto lì ruoti attorno alla vita animale. Una parte di questi meravigliosi momenti di vita verranno raccontati attraverso le telecamere e le riprese in onda su Gambero Rosso Channel da martedì 8 Febbraio.

Gambero Rosso Channel accoglie già talent come Giorgione, Igles Corelli, Max Mariola e Fabrizio Nonis e rappresenta uno delle piattaforme di riferimento dell’enogastronomia italiana

Foto: qui

Giovanni Angelucci @gio_angelucci
giovanniangelucci.com

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
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paolo@pjfood.it

Giovanni Angelucci. Giornalista trentacinquenne abruzzese, ha studiato all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che lo ha portato a ciò che è oggi, un gastronomo. Il Piemonte diviene la sua seconda casa, lì ha trascorso 5 anni, dopo i quali inizia a lavorare a tempo pieno come giornalista free lance (iscritto all’Odg Abruzzo). Oggi vive a Milano, o meglio qui fa base, collabora con le guide di ristoranti e vini (è sommelier AIS), e scrive di enogastronomia per alcune delle riviste più autorevoli del settore tra cui La Stampa, Repubblica, Gazza Golosa della Gazzetta dello Sport, Reporter Gourmet, Gambero Rosso, Vanity Fair, Cucina Italiana e Vogue del gruppo Condé Nast.

Predilige il reportage enogastronomico ((ha pubblicato anche su National Geographic, Sole24Ore, Fine Dining Lovers, Tgcom24, è stato tra gli speaker del TEDx Pescara) e alla base della sua esistenza c’è il viaggio, indispensabile per una vita felice.

CS Natale 2021: i Panettoni, Menù di Natale e Capodanno

  • 13 dicembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Buongiorno,
ho il piacere di segnalarvi panettoni e i menù delle feste di alcuni dei miei clienti.
Per qualunque necessità resto a vostra disposizione.

Buona giornata

Paolo Pojano

PJ – Food, Entertainment & Communication srls
via Quarto Cagnino, 24 – 20153 Milano
mobile: +39 3933324312

PR, Communication & Event Manager
Web: pjfood.it
FB: PJFood / Instagram: PaoloPojano

BEDUSSI: IL PANETTONE

I panettoni per il 2021 saranno ben tre, uno più invitante dell’altro, in cui cambiano gli ingredienti ma il procedimento rimane lo stesso, tra tecnica ed esperienza: classico a due impasti, serale e mattutino, con lievito naturale a tre rinfreschi. Si parte la mattina presto e si impasta la sera verso le ore 18, una volta che triplicato (in 14 ore circa) si rinfresca con farina, zucchero, tuorli, miele e pasta d’arancio, canditi home made (5 giorni con sciroppi di zucchero) e uvetta. Quando l’impasto è terminato, i panettoni vengono posizionati nello stampo e cuociono per 8 ore, in seguito infornati per 50 minuti a 160 gradi.

Nella migliore tradizione bedussiana i panettoni sono creativi e diversi: classico con canditi e uvetta, pere e cioccolato, albicocche semicandite. I panettoni preparati con amore dal giovane Francesco Bedussi si distinguono per fragranza e per il loro colore giallo intenso dovuto all’importante impiego di uova. Tanta pazienza durante le ore di cottura, profumi inebrianti e morso soffice dall’alta godibilità.

Tra i segreti per raggiungere la ormai consolidata fama ci sono le lunghe lievitazioni, la conoscenza dei prodotti e delle lavorazioni, un lievito selezionato che Bedussi ama e cresce con continuità negli anni, la ricetta perfetta diventata un must in grado di contraddistinguere nettamente i prodotti da lui firmati. Bedussi si è ormai affacciato all’orizzonte italiano con la consapevolezza di essere diventato un punto di riferimento per chi è alla ricerca costante della qualità, e con costanza continua a convincere e stupire

E’ possibile acquistare con spedizioni in tutta Italia tramite la nuova App Bedussi e telefonicamente.

Prezzo: 40 euro con confezione “cubo” – 45 euro con confezione “tamburo”

Cartella Stampa: qui
Foto Panettone: qui 

BEDUSSI
via Crocifissa di Rosa, 113 – 25123 Brescia
bedussi.it / info@bedussi.it
+39 030 393079

LA  COLDANA

PRANZO di NATALE

Cialda croccante di riso e tapioca, alga spirulina e composta all’arancia amara 
Biscottino salato, patè di cuori e fegatini di pollo, cruè di cacao e dolce forte al rabarbaro 
Cestino di chips vegetali, topinambur e pastinaca
Trionfo di carciofo
Culaccia
Plin con ragù all’anatra, fonduta al salva cremasco, sentori di maggiorana
Risotto allo zafferano e sugo d’arrosto
Brasato di manzo in accompagnamento al suo ristretto e polenta morbida di Storo
Panettone e crema al mascarpone aromatizzata all’armagnac

58 euro (bevande escluse)

CENONE di SAN SILVESTRO

Bocconcini  di merluzzo fritto, maionese e petali di zenzero rosa 
Sandwich 2.0: waffle al salmone marinato, coste colorate e maionese ai 3 pepi
Riso al limone e calamari, intingolo di radicchio tardivo e polvere di mandarino
Paccheri alla viareggina con pane aromatico croccante 
Trancetto di sgombro marinato alla ponzu, insalatina di agrumi e indivia belga al miele  
Tiramisu al bicchiere

70 euro (bevande escluse)

LA COLDANA
via privata del Costino – Lodi
Tel: 0371 431742 / info@ristorantelacoldana.it
Chiuso lunedì tutto il giorno e martedì a pranzo

Cartella Stampa: qui

COMI 107

CENONE di SAN SILVESTRO

Benvenuto con Franciacorta e finger food
Crudo di branzino, avocado, ikura, lime 
Carpaccio d’anatra cotto a bassa temperatura, radicchio affumicato, ananas, salsa foie gras 
Passatello, granciporro e cima di rapa
Rana pescatrice, verza, sedano rapa, melograno 
Cotechino d’astice e lenticchie 
Crema bruciata al Grand Marnier, arancio candito e cioccolato
80 euro (bevande e coperto esclusi)

COMI 107
via Borgo Vico, 107 @ Como
FB e IN @comi107
http://www.comi107.com
+39 031 2495982 – infocomi107@gmail.com
Aperto da martedì a sabato 12:30 – 14:30 / 19:30 – 22:30

Cartella Stampa: qui 
SINE by Roberto Di Pinto

O’ PANETTONE al PROFUMO di PASTIERA
La tradizione del classico dolce milanese incontra le radici dello chef Roberto Di Pinto, ovvero del grano cotto e dei fiori d’arancio caratteristici della pastiera. Il panettone viene confezionato nel formato di 800 grammi ed è accompagnato da uno spray alimentare che contiene l’essenza dell’acqua ai fiori d’arancio per esaltare ancora di più il profumo di pastiera.
Prezzo 35 euro

MENU’ della VIGILIA di NATALE

Snack di benvenuto
Pizzetta fritta, friarielli, palamita e basilico
Ostrica marinata agli agrumi e aria di limoncello
Carpaccio di gamberi rossi, foie gras, limone candito e gel di porto rosso
Ravioli di dentice, vongole e finocchio di mare
Mescafrancesca, patate e astice
Rombo, colatura d’alici e scarola
Limone e olio nuovo
Il Mont Blanc visto dal sud
O’ Panettone al profumo di pastiera napoletana
 
€ 130 per persona (bevande escluse)

MENU’ di SAN SILVESTRO
 
Banana, pistacchio e caviale
Tacos di alghe e ricciola marinata
Lollipop di orata e marmellata di limone e zafferano
Pizzetta fritta, friarielli, palamita e basilico
Capasanta affumicata, sedano rapa e kumquat
Tartelletta di farro, Castelmagno, marron glacè e tartufo nero
Plin di faraona, prugne secche, fichi e foie gras
Risotto al latte di mandorla, caviale e caffè di verdure
Cervo, buttermilk, lamponi e cavolo nero
Astice arrostito, miso di pomodoro, provola affumicata e tarallo napoletano
Gelato al fieno e birra nera
Tiè, amuleto napoletano – semifreddo alla pastiera, gel di canditi e crumble di pastafrolla
Cotechino e lenticchie

€ 190 a persona (bevande escluse)
SINE
viale Umbria 126 (angolo C.so XXII Marzo) – 20135 Milano
sinerestaurant.com / info@sinerestaurant.com
+39 0236594613

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APRE “ IMMORALE OSE’ ”, IL NUOVO PROGETTO by LUCA LEONE ZAMPA

  • 15 novembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Audace, sensuale, a tratti anche provocatorio, sono i lineamenti ed i tratti somatici del nuovo progetto di Luca Leone Zampa, Immorale Osè. Apre i suoi battenti sempre nella centralissima area di Porta Venezia, in via Tadino, quasi vicino di casa di Immorale, suo naturale ispiratore.

Nasce dalle esperienze, dalla crescita e dall’evoluzione che Immorale bistrot ha avuto nei suoi 24 mesi di apertura da Settembre 2019 fino ad oggi. Un percorso che, nonostante le tante difficoltà create dalla pandemia e dalle aperture a singhiozzo, ha sempre guardato avanti con determinazione.

Immorale Osè vuole portare sulla tavola una proposta gastronomica più coraggiosa negli abbinamenti, nelle consistenze, nella ricerca degli ingredienti, sempre con un occhio ben attento alla sostenibilità e all’etica dei produttori e fornitori partner. Si pone con una cifra stilistica più elevata rispetto al bistrot, anche nel servizio e negli spazi.

L’ambiente intimo e contemporaneo, teso tra il buongusto borghese vintage e un rigore minimale, neo-razionalista, fa risaltare alcuni pezzi del grande design del XX secolo,e le opere d’arte contemporanea, di giovanti artisti emergenti, tutto scelto e curato da Luca Zampa.

Materie prime stagionali, ça va sans dire, prevalentemente vegetali con due principali menù degustazione: uno di 5 piatti “Vorrei ma la mamma non vuole”, esclusivamente vegetariano, con un’intrigante “risotto al siero di latte affumicato, carota e liquirizia; uno più complesso e spinto, “Mangiatelo Tutto” di 12 piatti dove non mancano carni e pesci, tra i quali spiccano sicuramente il “Raviolo di anguilla, lingua, Parmigiano Reggiano, midollo, aceto Balsamico di Modena stravecchio” e la “Tartare di gamberi rossi, trota, pecora, emulsione di ricci”. Una buona parte dei piatti presenti è ordinabile anche singolarmente alla carta. Umami, armoniosi ed eleganti contrasti arricchiti da una corposa esperienza tattile ed olfattiva, Immorale Osè vuole essere un ristorante che pone al suo centro i tanti volti della sensorialità.

Performance estemporanee che uniscono il cibo e l’ospite, un’interazione sempre giocosa ed irriverente, rigorosamente vietata ai “bacchettoni”. Arte, musica e non solo, non vi sarà un vero e proprio calendario degli interventi ma l’approccio vuole essere quello di un’inattesa sorpresa della serata, una preziosa guarnitura a supporto del gusto.

Prima chef ora ormai anche affermato imprenditore, Luca Leone Zampa, con questo suo nuovo progetto vuole divertirsi e far divertire ancor più i suoi ospiti unendo cibo, buon cibo, arte ed irriverenza. In questa avventura sarà affiancato dal kitchen manager Luca Meladossi, (Al Mercato e Nebbia tra le precedenti esperienze) e dalla sommelier Elisa Maccioni, ex Cantine Isola, affiancata da Edoardo Peano, in sala. Cristina Aromando, invece porterà avanti Immorale bistrot di via Lecco.

La carta dei vini è stata ulteriormente ampliata ed ha anch’essa seguito un percorso di crescita, grazie ad un costante lavoro di ricerca e selezione, ora ha ormai superato abbondantemente le cinquecento etichette, tutte rigorosamente naturali.

Cartella Stampa: qui

Immorale Osè
via Tadino 43 @ Milano
dal martedì alla domenica 19:00 – 24:00
+39 0252518831

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
PJ Food, Entertainment & Communication
via Patroclo 19 – 20151 Milano
+39 393 3324312 / paolo@pjfood.it

Esce in libreria “Guida al Sake” by Lorenzo Ferraboschi e nel frattempo Sake Company va oltre confine.

  • 4 novembre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Il Sake continua a suscitare sempre maggiore interesse e ad allargare il proprio mercato nel territorio italiano e non solo, sono ormai tantissimi i suoi cultori ed appassionati. Una delle figure di riferimento per questa bevanda alcolica ed il Giappone è sicuramente Lorenzo Ferraboschiche dopo diversi anni ha finalmente deciso di pubblicare la “Guida al Sake”, grazie al sostegno e al supporto di Trenta Editore. Nel frattempo con la sua Sake Company ed insieme alla moglie Maiko Takashima, è riuscito a varcare i confini italiani grazie ad un progetto di franchising ambizioso e molto intelligente (sakecompany.eu). In pochissimo tempo sono arrivati in Spagna, Germania, Regno Unito, Svizzera e Lussemburgo, dando la possibilità ai distributori locali di accedere al loro ricco network di 200 produttori giapponesi di sake e di sfruttarlo a pieno per ampliare la propria gamma. In questo modo chi fa parte del franchise ha anche l’enorme vantaggio di ammortizzare in modo significativo le spese di trasporto ed importazione. La collaborazione inoltre prevede una possibile consulenza sulle referenze da inserire in base a tipologie ed esigenze, infatti per ogni etichetta di ogni produttore vi è ovviamente anche già disponibile tutto il materiale di supporto con schede tecniche tradotte ed immagini. Questo processo di crescita e di sviluppo è dovuto anche grazie alla Sake Sommelier Association che ha riconosciuto Sake Company come provider ufficiale per il mercato europeo.

La parola “sake” è ormai conosciuta in tutto il mondo e non solo dai cultori del Giappone. Ma chi sa veramente che cos’è il sake? Come nasce e come si produce?
Questo libro rappresenta un punto di partenza per tutti coloro che vogliono saperne di più su questa particolare bevanda, ma non sanno da dove cominciare. Una sorta di viaggio attraverso la sua storia, il suo ruolo culturale in Giappone e nel mondo, e la sua produzione. Terminata la lettura avrete tra le mani un passe-partout per il mondo del sake, uno spiraglio dietro la bottiglia che racchiude la comprensione di tutto il lavoro che c’è dietro la bevanda giapponese più famosa al mondo.

Titolo: Guida al sake
Autore: Lorenzo Ferraboschi
Pagine: 128
Prezzo di copertina: 16,00 euro
Il libro è in vendita in libreria, su sakecompany.com e sui principali siti di vendita online.
Per informazioni e materiale per la stampa scrivere a: redazione@trentaeditore.it
ALCUNI CONSIGLI DI ABBINAMENTI
Carne: la carne si sposa perfettamente con un honjo-zo dal carattere ricco, ma anche dei junmai o dei sake invecchiati, meglio se serviti a temperatura ambiente. Perfetti come accompagnamento alla carne grigliata, ma anche a salumi e insaccati, perché vanno ad accentuare il sapore forte e intenso della stagionatura. Per le carni bianche si consigliano honjo-zo e futsu-shu dal sapore fresco, ma anche i junmai ginjo.Pesce: che sia servito come ingrediente principale o come ingrediente per un sugo, il consiglio è quello di abbinarlo a un calice di junmai ginjo o junmai daiginjo, soprattutto per i pesci bianchi. Per pesci con maggiore contenuto di grasso, o cucinati con ricette più speziate, potete provare invece un junmai, dal gusto leggermente più deciso.Formaggi: per formaggi freschi e morbidi, abbiniamo un junmai, un honjo-zo, oppure un junmai ginjo dal gusto più ricco, piuttosto che un sake leggermente invecchiato. Per i formaggi stagionati o erborinati, si può provare un sake dall’invecchiamento più lungo, dove le note di umami primeggiano e c’è una componente lattica importante.

L’AUTORE
Lorenzo Ferraboschi – classe 1977, laureato in Disegno Industriale al Politecnico di Milano, nel 2000 vince una gara per andare a disegnare showroom in Giappone. Lì lavora prima come Interior Designer e poi come Industrial Designer. Durante gli anni in Giappone scopre il sake, torna in Italia con sua moglie Maiko e decide di diventare Sake Sommelier. Nel 2015 fonda Sake Company, con l’obiettivo di portare sake di qualità in Italia. Sempre quell’anno comincia a collaborare con la SSA (Sake Sommelier Association), con la quale si impegna nell’organizzazione di corsi formativi sul tema del sake. Oggi è il referente italiano della SSA e si occupa a tutto tondo della promozione della cultura enogastronomica giapponese nel nostro paese. Guida al sake è il suo primo libro.

TRENTA EDITORE nasce nel 2004 con uno scopo ben preciso: diffondere la cultura del cibo con emozione e passione, attraverso una proposta editoriale innovativa e creativa; non a caso il primo libro edito, Gli Chef del Vino, raccontava per la prima volta l’ingresso dell’alta ristorazione nelle aziende vinicole italiane Da allora il catalogo della casa editrice si è ampliato di collana in collana fino a diventare un vero e proprio hub di cultura del cibo in ogni sua forma. Fondatore e amministratore è BARBARA CARBONE, giornalista professionista e autrice di molti libri di cucina. Orgogliosa delle sue origini napoletane, è da sempre una grande appassionata di cucina e di vini da ogni parte del mondo perché “la buona tavola fa incontrare persone, suscita emozioni e stimola nuove idee.”

Cartella Stampa Sake Company: qui

Ufficio Stampa:
Paolo Pojano
PJ – Food Entertainment & Communication
+39 393 3324312 / paolo@pjfood.it

Domenica 31 Ottobre apre “Sparpagliato”, la Chirasheria di Quartiere firmata dai ragazzi di Armonico

  • 30 ottobre 2021
  • di Paolo Pojano
  • · Comunicati Stampa

Veloce, immediato, un buon pasto fast di ispirazione giapponese, non impegnativo, che mantenesse alti standard di qualità, una nuova risposta alle evoluzioni ed ai trend di mercato che hanno voluto dare i quattro ragazzi fondatori di Armonico (Daniel Fompowou, Francesco Riganelli, Gian Marco Virgini e Teo Re Fraschini) a pochi mesi di distanza dall’apertura del primo progetto.

Il nome “Sparpagliato” nasce dalla traduzione letterale di chirashi, ovvero sushi sparpagliato. E’ un progetto differente con un brand ancora una volta italiano che vuole parlare ad un pubblico diverso, più giovane, con un tone of voice più irriverente, ironico e urban, lo si nota già dal packaging molto colorato e un po’ fumettoso ma sempre curato nei dettagli. Una chirasheria di quartiere da tutti i giorni, gli ordini partono dalla piattaforma online realizzata su Sparpagliato.com; il primo punto delivery servirà il quartiere “Isola” (Milano) con rider interni dedicati, consegna “fast” nel giro di 15 minuti di bicicletta. Più semplice nella proposta ma non meno bramoso, è un concept che ambisce e si presta più facilmente alla replicabilità, ha l’obiettivo non troppo velato di aprire diversi punti, non solo “ghost” ma anche take away, in altri quartieri della città.

Si parte inizialmente con 11 differenti versioni di chirashi, cambieranno periodicamente, il riso utilizzato è esclusivamente quello da sushi condito con la salsa segretissima “Buddyllossa”. Viene proposto in alcune varianti originali giapponesi, come quello con pesce misto (branzino, salmone, tonno, sgombro, mazzancolla, tobiko rosso e furikake misto), altre più mediterranee ed europee utilizzando pomodoro secco, rucola o cipolla fritta, ma non vanno certo dimenticate le due versioni vegane, ovvero Tò-Fumè (sesamo, cetriolo a fili, tofu affumicato, avocado, edamame, funghi cardoncelli e ceci) e Vitamix (sesamo, cetriolo a fili, kanpyo, shiso, kiwi, barbabietola marinata, yukari mishima, furikake viola).

La qualità resta al centro del progetto con una grande attenzione alla selezione delle materie prime, alle procedure ed alle tecniche adottate da allevatori e pescatori, rigorosamente certificati Friend of the Sea ma il posizionamento è molto più allargato rispetto al fine-delivery, abbordabile e per tutte le tasche, dagli 11 ai 16 euro consegna compresa, un buon compromesso tra qualità e accessibilità, l’idea giusta per il pranzo in ufficio o per una cena easy a casa.

Sparpagliato, la chirasheria di quartiere per l’easy di qualità.

Cartella Stampa: qui

Sparpagliato – la tua Chirasheria di quartiere

via Pastrengo, 15 – 20159 Milano
sparpagliato.com / Telefono 0245487801
Instagram & Facebook @sparpagliato.cirashi

Ufficio Stampa
Paolo Pojano
PJ – Food, Entertainment & Communication
+39 393 3324312 / paolo@pjfood.it

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