Qafiz riapre (e rinasce).

Uno chef’s table da 8 posti, restyling del ristorante e due eleganti camere da letto all’interno della dimora storica, dove poter pernottare. Queste le novità del Qafiz.

I mesi della chiusura invernale sono stati utili per una profonda analisi dell’azienda; ogni singolo dettaglio è stato riconsiderato in relazione alla visione dello chef e alle esigenze del cliente e, alla riapertura, il risultato finale è esattamente quello che Nino Rossi sperava. La sala è stata completamente ridisegnata: nuove linee, nuove forme e uno chef’s table da 8 posti per vedere all’opera lo chef e la sua brigata, una performance live che permette al cliente di mettere a fuoco fino in fondo l’identità di una cucina che rappresenta l’Aspromonte contemporaneo.

Casa Qafiz

Altra novità di quest’anno è rappresentata dalle camere, per un’esperienza ancora più completa. Situate all’interno della dimora del ‘700 (originariamente casa estiva della famiglia Ruffo di Scilla e, dai primi del ‘900, di proprietà della famiglia Rossi), è posta alle pendici dell’Aspromonte ed è circondata da splendidi ulivi secolari. Nonostante le ristrutturazioni, la villa ha mantenuto quel calore e quell’atmosfera di casa con le deliziose volte a botte dei saloni, gli antichi mattoni, i pavimenti in graniglia e la pietra verde di Delianuova. Le camere, in linea con l’estetica del Qafiz e dotate di ogni comfort, godono entrambe di una vista indimenticabile sull’Aspromonte. Per l’inizio della giornata, colazione dolce e salata con prodotti del territorio. Non vanno dimenticati la piscina, dove poter godere di un momento di relax assoluto circondati dal meraviglioso panorama della vallata, e il sentiero scosceso che conduce, tra le ombre di un bosco, al fiume incontaminato, sulle cui rive è possibile organizzare un barbecue con il massimo della privacy e dell’esclusività.

La Cucina

Il Qafiz è immerso nella natura e nella biodiversità. Dai boschi e dalle montagne di Santa Cristina è possibile vedere il mare, una scenografia che ha pochi eguali al mondo e permette allo chef qualcosa di unico: foraging di montagna alle prime ore del mattino alla ricerca di erbe spontanee tra gole profonde e sorgenti purissime e, pochi istanti dopo, raccolta del finocchietto marino sulle rive di Scilla. I piatti che inizialmente erano una rappresentazione della tradizione portata nel gourmet, oggi sono un racconto inedito, dove passato e futuro della Calabria si fondono. Nasce un pensiero creativo che dà vita ad una palette di ingredienti, dove gli attori protagonisti sono le meravigliose materie prime dell’area grecanica, le acidità spinte, i grassi ben dosati. I piatti iconici: Cipolla sottaceto, ostrica, pistacchio; Carnaroli, aringa affumicata, frutto della passione, caffè, cardamomo verde; Piccione al barbecue, fico candito, curcuma, cicoria selvatica, nocciola; “Molto dopo l’incendio”, piatto dedicato ai devastanti incendi che hanno colpito l’Aspromonte nel 2021.

Lo Chef

Nino Rossi, nato Gioia Tauro e cresciuto a Roma, appartiene ad una famiglia tradizionale. Da bambino era abituato a pranzare con i genitori, i nonni, i bisnonni toscani e la prozia. Si mangiava tutti insieme e ogni volta era un piccolo evento, dove la protagonista era la tata, Maria, punto di riferimento della famiglia non solo per la sua presenza e le doti culinarie.  Lo è stato per molti anni, portando in casa ricette e preparazioni che venivano dalla tradizione del dopoguerra. Conserve, pomodori, fritture, melanzane sott’olio (tecnicamente perfette ancora oggi), ripieni e lunghe cotture del Sud, una cucina povera ma ricca di gusto e sapori, questa la scintilla per il palato di Nino, a cui si è aggiunto un pizzico della montagna, grazie alla nonna paterna. Suo padre, grande appassionato di ristoranti e di vini, e grande viaggiatore, ha concesso a Nino la possibilità di confrontarsi con nuovi sapori e culture.

Nino ha terminato gli studi classici mentre pattinava a rotelle a livello agonistico e approfondiva la cultura musicale del momento. Cultore della  musica elettronica e della scrittura, ha partecipato ad alcuni corsi alla prestigiosa UCLA di Los Angeles,  per poi tornare in Italia e dedicarsi a Villa Rossi che, inizialmente, veniva affittata per eventi che Nino, saltuariamente, curava in prima persona.

Nel 2007 ha iniziato a muovere i primi passi da autodidatta in cucina e, un paio di anni dopo, è arrivato da signor nessuno nella cucina del Rosa Alpina di Norbert Niederkofler, senza divisa e senza i propri coltelli ma con una gran voglia di imparare. In quei mesi ha fatto suoi i consigli di Andrea Tortora e Giacomo Sacchetto, ed è lì che lo chef, come lo conosciamo oggi, inizia a prendere forma. Negli anni successivi ha continuato a seguire i banchetti e a fare stage invernali, sempre al Rosa Alpina e da Perbellini. La crescita è continuata con la gestione dell’azienda di famiglia e quella della cucina di un hotel in Svizzera. Nel maggio 2016 apre Qafiz (da cafisu, il contenitore per misurare l’olio) nel cuore dell’Aspromonte, a Santa Cristina d’Aspromonte. Un progetto ambizioso e di spessore che ha attirato da subito le attenzioni della guida Michelin con un primo inserimento nel 2018 e onorando Nino con la stella Michelin nel 2019, a cui si sono aggiunti i Tre Cappelli per la Guida de L’Espresso. La voglia di continua crescita ed evoluzione lo porta poi ad aprire nel 2020 Aspro Cocktail Bar, un progetto che ha voluto approcciare il mondo della mixology in modo differente, esaltando preparazioni di cucina, territorio e sapidità nei cocktail e proponendosi fin dai primi sorsi come uno dei cocktail bar di riferimento. Oggi dà vita al secondo capitolo di Qafiz.

Qafiz
Località Calabretto – Santa Cristina D’Aspromonte (RC)
+39 0966 878800 – info@qafiz.itqafiz.it
Facebook: @qafiz
Instagram: @qafizristorante